Inchiesta coronavirus, sulla zona rossa a Nembro e Alzano potrebbero essere ascoltati, come persone informati sui fatti, anche il premier Conte e i ministri competenti.
A Bergamo proseguono le indagini sulla zona rossa a Nembro e Alzano, nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione del coronavirus in Lombardia e sulla strage nelle Rsa. I Pm hanno già ascoltato l’assessore Gallera e il Presidente di Regione Attilio Fontana e non si esclude che possano decidere di ascoltare, come persone informate sui fatti, anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri competenti.
Zona rossa a Nembro e Alzano, spettava al governo la decisione?
In effetti dopo aver ascoltato le autorità regionali, da Bergamo è emersa una convinzione, o almeno una voce che circola con insistenza anche a mezzo stampa: spettava a Roma indire la zona rossa a Nembro e Alzano. Dalle parti di Palazzo Chigi ci sarebbe una convinzione diversa, ossia che la Regione Lombardia avrebbe potuto muoversi in maniera autonoma e indipendente.
Al momento nessuna convocazione per Conte e i ministri
Ma partiamo dai dati di fatto. Stando alle informazioni note alla mattina del 31 maggio, né il premier né i suoi ministri avrebbero ricevuto lettere di convocazione. Facendo un ragionamento non così forzato, se gli inquirenti fossero effettivamente convinti che l’istituzione della zona rossa fosse di competenza di Roma, non sarebbe folle ipotizzare che vogliano ascoltare i diretti interessati per avere un quadro completo della situazione.
Il lavoro investigativo
Con ogni probabilità gli inquirenti completeranno la raccolta di informazioni sul territorio, ascoltando altri personaggi che in qualche modo sarebbero coinvolti o sarebbero stati chiamati in causa nelle ultime settimane. Fatto il punto su quanto, come e quando accaduto in Lombardia, la luce dei riflettori potrebbe spostarsi a Roma.